Come usare al meglio questo strumento fondamentale nella strategia di crescita?
L’analisi SWOT non è uno strumento nuovo, al contrario possiamo definirlo un grande classico sempre attuale.
Ho già parlato del valore della lentezza nella strategia di marketing, che non significa procrastinare senza una vision chiara, ma piuttosto imparare a non avere fretta del risultato subito.
Impariamo dai bulbi, che restano nella terra per mesi e poi all’improvviso, nel freddo e nel gelo, appena colgono il giusto raggio di sole, spuntano per fiorire.
Compilando la matrice SWOT posso sintetizzare graficamente un’analisi fondamentale, che individua aspetti positivi e negativi della mia attività, indipendentemente che la mia offerta sia un prodotto o un servizio.
Ma come fa l’analisi SWOT a suggerirci qual è il tempo giusto per ‘fiorire’?
Partiamo dal presupposto che ognuno ha i propri tempi e modi di esprimersi al meglio, ma ciò che è comune a tutti è la necessità di ascoltarsi e farsi delle domande, individuare la strada migliore e trasformarla in strategia.
Perché la SWOT sia veramente utile ci sono delle condizioni imprescindibili:
- Onestà: siamo onesti, realistici, non raccontiamoci bugie ma siamo sinceri con noi stessi. Conosciamo bene la nostra professionalità, dove andiamo forti e dove invece siamo più scarsi. Senza eccessi né da un lato né dall’altro. Dobbiamo sapere con quale mezzo stiamo approcciando il nostro viaggio;
- Consapevolezza: dobbiamo analizzare in modo realistico e consapevole il contesto in cui va ad inserirsi la nostra attività, dove e come andiamo a posizionarci. Poiché non lavoriamo fuori da esso, serve quindi comprenderlo: analisi di mercato, valutazione dei trend, competitors e così via. Cosa ci offre in termini positivi e negativi il contesto? Dobbiamo avere davanti la cartina della zona, che ci servirà a tracciare un primo percorso.
Ed eccoci alla vera e propria analisi SWOT.
Una matrice SWOT che evidenzia fattori interni ed esterni e aspetti postivi / negativi
Dividiamo in quattro parti un foglio. Ogni sezione contiene uno dei punti d’analisi.
Analizziamo prima il nostro ambiente INTERNO (quello su cui abbiamo il controllo perché legato direttamente a noi)
- STRENGHTS – Quali sono i miei punti di FORZA? Cosa mi appassiona e cosa so fare bene? In cosa ho avuto successo? Non è detto che se qualcosa ci appassiona, sia necessariamente un nostro esempio di successo, ma sicuramente sarà un punto di partenza importante su cui lavorare per arrivare a dare il meglio di sé.
- WEAKNESSES – Dove sta la mia DEBOLEZZA? Per cosa invece non brillo? Dove devo necessariamente migliorare per crescere? Anche in questo caso, non è tutto bianco o nero: ci sono sicuramente aspetti della nostra professionalità che non fanno parte delle cose che ci appassionano e che vogliamo approfondire. Li conosciamo bene, pertanto inutile perderci tempo. Ci sono poi altri aspetti che rappresentano non un nostro punto di forza, ma possono essere punti di miglioramento: inseriamoli quindi in questo campo ed evidenziamoli come punti strategici su cui lavorare, aree di miglioramento
Analizziamo ora l’ambiente ESTERNO (sul quale non possiamo incidere direttamente, ma che dobbiamo tenere sotto controllo per pianificare la nostra strategia)
- OPPORTUNITIES – Se assecondo le mie passioni e la mia professionalità, quali OPPORTUNITA’ posso cogliere? L’ambiente che mi circonda, che opportunità mi sta offrendo o mi potrebbe offrire? Dobbiamo essere realisti per avere uno sguardo davvero super partes ed un buon fiuto per capire come si muove il nostro segmento di mercato. Possiamo anche chiedere aiuto esternamente a chi si occupa di analisi di mercato oppure fare una ricerca on line partendo da Google, Google Trends o altri strumenti free disponibili on line.
- THREATS – Quali i RISCHI? Ogni scelta comporta potenzialmente un rischio, come è normale. L’importante è esserne consapevole e prepararsi un piano B per farsi trovare pronti, se le cose non vanno esattamente come abbiamo progettato. Vale anche però l’opzione contrario, ossia se non faccio una scelta, cosa rischio? Cosa mi perdo? Anche questo aspetto deve essere attentamente sondato e valutato, perché anche una non-scelta comporta dei rischi che vanno presi in considerazione.
Fatta questa analisi, la matrice ci consegnerà il quadro di partenza su cui riflettere per capire bene dove siamo pronti e dove invece dobbiamo investire nella formazione e crescita oppure le strade che non sono da percorrere.
Ci dirà anche dove e come il contesto esterno ci può venire incontro e dare delle opportunità, ma anche i pericoli in cui possiamo incappare e per i quali quindi è meglio avere già pronta una soluzione alternativa.
Hai mai fatto un’autoanalisi SWOT sulla tua CARRIERA? Pensi possa essere utile?
Ecco di seguito alcune domande che possono essere una guida per iniziare a compilare l’analisi.
STRENGTHS:
- Cosa so fare bene
- Cosa mi piace
- Dove mi sento preparato – Dove sono preparato
- Quali sono i punti di forza della mia attività/prodotto/servizio
- Quali sono i tratti distintivi e caratterizzanti della mia attività/prodotto/servizio
- Quali sono i successi nella mia carriera/azienda
- Quali vantaggi la mia attività/prodotto/servizio offre ai miei clienti
WEAKNESSES
- Cosa non so fare bene
- Cosa non è nelle mie corde
- Dove devo migliorare le mie competenze
- Dove non sono preparato
- Quali sono i punti di debolezza della mia attività/prodotto/servizio
- Dove la mia attività/prodotto/servizio non ha tratti distintivi rispetto alla concorrenza
- Quali sono gli insuccessi nella mia carriera/azienda
- Quali vantaggi, che io non offro, i miei competitors possono invece offrire ai clienti
OPPORTUNITIES
- Quali esigenze dei clienti non soddisfatte dalla concorrenza posso intercettare
- Quali nuovi segmenti di mercato potrei considerare
- Come posso sfruttare nuove tecnologie per ampliare il mio mercato
- Quali collaborazioni sul territorio possono aiutarmi ad ampliare il business
- Esistono finanziamenti, bandi o agevolazioni da sfruttare
- La mia attività/prodotto/servizio non ha particolari coperture sul mercato di interesse
THREATS
- Il mio mercato è già saturo di un attività/prodotto/servizio
- Stanno emergendo nuovi competitors sulla stessa attività/prodotto/servizio
- Lo scenario socio-economico sta andando in una direzione diversa da quella della mia attività/prodotto/servizio
- Nuove normative potenzialmente potrebbero ostacolare la mia attività/prodotto/servizio
- I miei prezzi non risultano più competitivi
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