Caratteristiche e differenze per un uso consapevole ed efficace
Meglio il sito o i social nella nostra strategia digital?
Molte volte ci facciamo questa domanda progettando la nostra strategia di comunicazione e promozione della nostra attività o dei nostri servizi.
Naturalmente la risposta non è univoca e universale perché ogni brand, ogni prodotto ed ogni servizio ha delle particolarità e delle caratteristiche diverse. Però ci sono dei punti fermi che è bene mettere in chiaro.
Sito e social sono due strumenti digitali con una prima profonda differenza: il sito web è di nostra proprietà, sui canali social invece siamo ospiti.
Per prima cosa, il sito web è di nostra proprietà, ossia siamo noi i padroni di casa, decidiamo noi l’impostazione, i contenuti, il layout.
Mentre sui canali social siamo invece ospiti, abbiamo un layout ed una struttura fisse e delle regole (leggi algoritmo) che non decidiamo noi.
Ma naturalmente non è questa l’unica differenza. Analizziamole di seguito:
Partiamo dal sito

Rappresenta la nostra carta d’identità corporate, con loghi, colori, font e immagini che ci rappresentano e ne fanno il biglietto da visita.
Abbiamo carta bianca per organizzare le pagine, gli spazi, l’alberatura, insomma lo possiamo costruire secondo il progetto più adatto alla realtà che stiamo rappresentando.
Uno strumento interessante che potrebbe aiutarci nella promozione del nostro sito, se abbiamo un’attività con una sede fisica, è la scheda di Google my Business, che gratuitamente ci permette di presentarci con una finestra dedicata dove sono riportati nome, indirizzo, orari, dati di contatto, eventuali recensioni, immagini e altri dati che possiamo inserire in funzione della nostra azienda/attività/prodotto.
Certo, aprire un sito ha un costo (dominio, server, progettazione e manutenzione, ottimizzazione SEO), mentre (apparentemente) i canali social sono ‘gratis’.
Questo è un primo mito da sfatare: il sito ha un costo, ma se è vero che i social sembrano gratuiti, dobbiamo considerare che per emergere ed avere un riscontro dobbiamo necessariamente passare per qualche investimento in termini di sponsorizzazione, altrimenti ci perdiamo nel mare infinito di presenze sui vari canali.
Il principale punto a svantaggio del sito è però proprio la staticità che lo caratterizza: essendo una ‘vetrina’, non è uno strumento di dialogo costante e dinamico con i clienti perché naturalmente non si aggiorna di frequente sia per i costi, ma soprattutto perché è un po’ la nostra carta d’identità e se lo andiamo a modificare spesso rischiamo di spiazzare i visitatori.
Del resto la sua funzione è quella di presentarci e quindi è la vetrina digitale della nostra realtà nel tempo e nella sua essenza.
Vediamo ora i social
I loro vantaggi, se vengono ben gestiti, sono molti e interessanti: in primis appunto la vastità della platea a cui si rivolgono, la specificità del canale (ognuno ha un linguaggio, un target ed un riscontro diverso dagli altri), la dinamicità che ci permette di adattare anche quotidianamente il piano editoriale seguendo i trend e lavorando sul real time marketing.
Proprio per la loro natura, i canali social offrono un vantaggio in termini di dialogo, perché ci permettono di commentare o rispondere ai commenti, invitare i contatti a seguire il canale, aggiungere link a pagine del nostro sito o a landing page in caso di promozioni, inviti, coupon o attività specifiche di comunicazione.
Nel caso di sponsorizzate, possiamo definire (in modo abbastanza preciso, ma non assoluto) il target di persone a cui il contenuto verrà proposto, evitando di disperdere troppo il messaggio.
Non dimentichiamo però che, proprio per essere attrattivi, dobbiamo lavorare molto sui contenuti, postando con regolarità e completando con immagini accattivanti o video in grado di catturare l’attenzione.

Parlando di costi, ricordiamo che per avere contenuti fatti bene dovremo investire sulla professionalità di grafici e video editor, che naturalmente hanno un costo.
Così come se vogliamo affidarne la gestione ad un’agenzia in outsourcing, in grado di monitorare ed analizzare le performances, rispondere e moderare eventuali commenti e gestire il piano editoriale.
E se è vero che si può partire con delle soglie di ingresso accettabili per le sponsorizzazioni, è altrettanto vero che la concorrenza è tanta e quindi a fronte di un investimento non troppo elevato, i risultati saranno più difficili da portare a casa
Alla luce di ciò, riprendiamo la domanda iniziale, ossia se sia meglio investire sul sito o sui canali social.
In genere, si sceglie una sinergia tra i due.
Ma non è una scelta universale perché per molte realtà può tranquillamente essere preferibile investire solo su uno dei due.
Per esempio se parlo di un’attività fortemente B2B, può essere sufficiente un buon sito che presenta l’azienda, la sua storia, la sua distribuzione, i punti di forza e un’ampia e curata presentazione dei suoi prodotti.
Se invece parliamo di un libero professionista, un social come Linkedin, curato nei contatti e con un piano editoriale serio e coerente, può essere molto attrattivo per creare una rete di clienti o di contatti interessati e per aumentare la propria autorevolezza nel settore di competenza.
Al contrario, se siamo il negozio di quartiere (fiorista, pizzeria, pasticceria, bar, merceria,….) e la nostra clientela è molto locale, abbiamo bisogno soprattutto di dialogare con i nostri clienti e fidelizzarli, oltre che farci conoscere ed ampliare la nostra community. In questo caso i canali social come Facebook, Instagram o Tik Tok sarebbero un ottimo strumento su cui investire per creare engagement e fidelizzazione.
Va da sé che invece un’azienda a forte vocazione B2C o anche B2B2C in genere ha necessità di presentarsi ad un pubblico più ampio, di raccontarsi sul piano corporate e di proporre la propria gamma di prodotti. In questo caso sarà importante avere un buon sito corporate di presentazione e condivisione, ma anche uno o più canali social dove parlare con il proprio pubblico e la propria community.
Ricordiamoci poi che questi strumenti vanno analizzati periodicamente per capirne i rendimenti.
E’ possibile farlo già in autonomia consultando gli strumenti di analisi e le dashboard messi a disposizione dalle diverse piattaforme, gratuiti, semplici da leggere e da interpretare.
Questo ci permette di capire
- chi è il pubblico che ci segue su social e sito (genere, età, località,…)
- chi vede i nostri contenuti
- quali raggiungono le performances più alte
- quanto traffico porta il sito e da dove proviene (social, ricerca organica,…)
- e molti altri KPI che possono essere di nostro interesse.
Alla luce di questi dati poi possiamo valutare meglio la strategia di comunicazione, l’aggiornamento dei piani editoriali, i contenuti da pubblicare, gli argomenti di maggiore interesse da approfondire, la pianificazione e la targhettizzazione delle sponsorizzate.
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